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Manifestazione di venerdiciassette

20 ottobre 12008

Allora: tanto per non smentirsi, la manifestazione “unitaria” di tutte le categorie si era già spezzata in due, perché i Cobas metalmeccanici han deciso (con la data di Roma già stabilita) di fare una “altra” manifestazione a Milano. Giustificandola non so come, ma lasciamo perdere: io, benché della categoria a rigore diretta in Lombardia, ormai avevo dato il mio nome per il pullmann per Roma, e tutto sommato preferivo così, avrei gradito un unico corteo più sostanzioso. (e poi la parte del leone a Roma la facevano i lavoratori delle scuole, e c’erano più donne 😀 )

Ma non è andata così male, anzi, tenendo presente che (appunto) l’organizzazione partiva dai Cobas e non dalla triplice. Già il fatto che partendo alle 10 dall’Esedra alle 11 eravamo ancora a Termini 😯 la dice lunga: continuavano ad arrivare pullmann e a scaricare pezzi di corteo. E bene o male scaldava il cuore vedere un bel po’ di gente a protestare, compresi gli studenti che saltellavano dietro al camion che diffondeva muscihe di Caparezza e Manu Chao (e Rino Gaetano, penso per dare un contentino a noi vecchietti 😀 ); cosa che faceva anche passare in second’ordine la pioggia che “qualcuno” ci ha mandato 😛 e che ci ha fatto umida compagnia dall’inizio di piazza della Repubblica fino alla fine in piazza San Giovanni. Dove lo scioglimento dei ranghi ha coinciso con lo squarciarsi delle nubi. Ma la pioggia era il minimo, per un venerdì diciassette, e in fondo anche la colorata fioritura degli ombrelli (prontamente forniti dagli ambulanti e dalle botteghe-edicole di Termini-Repubblica) aiutava la visibilità, come si nota nella foto, rubata 🙂 al blog Polvere da sparo

Nessun comizio finale, nessuna “celebrità” ufficialmente presente: solo all’Esquilino, la pelata di Rizzo dei Comunisti Italiani che in fondo alla scalinata guardava pensieroso passare i manifestanti. Evito i commenti. 😐

Nessun problema di “ordine pubblico”, nessuna testa troppo calda. Tutto regolare e in ordine.
Non saprei dire esattemente per le cifre, probabilmente i trecentomila letti su Repubblica sono una valutazione abbastanza corretta.

Sorvolo sul viaggio: per motivi oscuri e imperscrutabili, sia all’andata che al ritorno i tre pullmann (due da Genova, uno da La Spezia) hanno abbandonato l’autostrada fra Rosignano Solvay e la capitale, buttandosi su una “superstrada” che sarà stata anche rettilinea, ma era notevolmente più stretta e affollata; risultato: otto-nove ore per andare e altrettante per tornare (soste comprese) 😯 Ore che per fortuna o purtroppo ho passate in catalessi cercando di dormire.

L’unica spiegazione che circolava era la battuta che essendo i nostri i pullmann liguri, han preso la statale per pagare meno di autostrada… 🙄

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